Natalya stava piegando la biancheria in soggiorno, distratta dai pensieri che le affollavano la testa. Il telefono vibrò nella sua tasca, un messaggio di suo marito, Alexey. Sto uscendo, tornerò tardi. Ti amo. Era il tipo di messaggio che lei aveva ricevuto migliaia di volte. Ma quel giorno, qualcosa nel tono del messaggio la turbò.
Con un sospiro, decise di chiamarlo per sapere se tutto fosse a posto. Da qualche settimana, Alexey sembrava diverso, più distante, e Natalya non riusciva a capire cosa stesse succedendo. Per la prima volta, non sentiva la solita tranquillità nella sua voce.
Rispose al telefono. «Ciao, amore, tutto bene?»
La voce di Alexey dall’altro lato della linea era allegra, ma troppo allegra, come se stesse cercando di coprire qualcosa. «Sì, tutto bene! Stavo per uscire, ma sono contento che tu abbia chiamato.»
Natalya, percependo una leggera tensione, si fece più insistente. «Dove vai? È tardi.»
Alexey esitò, il silenzio nella sua risposta fu sospetto. «Solo una cosa veloce, niente di che. Non preoccuparti.»
In quel momento, una voce femminile, dolce e un po’ stridula, fece brevemente irruzione nella conversazione. Natalya si gelò. Era come un’ombra improvvisa, che le aveva trafitto il cuore senza preavviso.
«Alexey, sei ancora lì?»
La voce della ragazza era giovane, allegra, e il suo tono suonava familiare, come se fosse una conoscenza di lunga data.
Natalya sentì un nodo alla gola, incapace di rispondere, incapace di muoversi. Quella voce… non era solo una persona che Alexey conosceva. Era qualcosa di più. La ragazza era troppo vicina, troppo confidenziale. Eppure, Alexey non aveva accennato a niente del genere.
Nel panico, Natalya lasciò il telefono acceso, cercando di non farlo sentire, ma il suo cuore batteva troppo forte per non farsi sentire. Per alcuni secondi, il silenzio regnò. Poi, Alexey parlò di nuovo, ma ora il suo tono era diverso, più freddo, come se stesse parlando con una collega, non con la sua compagna.
«Va tutto bene, amore, sono solo con una collega, stai tranquilla. Arrivo presto.»
Ma Natalya non riusciva più a credere alle sue parole. La fiducia, una volta incrollabile, iniziò a frantumarsi come vetro sotto il peso di quella voce che non riusciva a dimenticare.
Non aveva più senso continuare a fingere che nulla fosse cambiato.
Decise di non riagganciare subito. Il suo cuore si era trasformato in un groviglio di emozioni contrastanti, ma aveva bisogno di più risposte. Più prove.
Nei giorni successivi, Natalya osservò Alexey con occhi diversi. Ogni gesto, ogni parola, ogni espressione venivano analizzati con una meticolosità che non le era mai appartenuta. Lo sorprese più volte al telefono, ma ogni volta la conversazione si interrompeva troppo presto per permetterle di capire veramente a chi stesse parlando. Un numero sconosciuto. Una conversazione mai completata.
Fino a quando, una settimana dopo, finalmente decise di affrontarlo.
Era un pomeriggio tardo, la luce che filtrava dalle finestre dava alla casa un’aria dorata, quasi serena. Alexey stava preparando la cena, una delle sue ricette preferite, quando Natalya, senza preavviso, si avvicinò a lui. Gli poggiò la mano sulla spalla e gli parlò con voce calma ma carica di emozioni.
«Alexey, ho sentito la voce di una ragazza. Chi era?»
Il colpo fu diretto, ma Alexey non reagì subito. Non guardò negli occhi di Natalya. Abbassò la testa, come se stesse cercando di trovare la risposta giusta.
«Non è come pensi,» disse infine, ma la sua voce tremava. «Era Elena, una collega di lavoro. È successo… qualcosa di personale, ma non è quello che credi.»
Natalya, seppur ancora scossa, non poté fare a meno di spingere ulteriormente. «Personalmente? Cosa significa?»
Alexey si girò, il suo viso pallido e teso. «Siamo andati a una cena di lavoro, ma è più complicato di quanto sembri. Non ti voglio ferire, ti prego, cerca di capire.»
Natalya sentì il dolore farsi largo nel petto, ma ora non poteva più tacere. Aveva bisogno di sapere.
«Non ti sto chiedendo scuse, Alexey,» disse, la voce ferma. «Ma voglio che tu mi dica la verità. Quanto c’è di vero in quello che hai appena detto?»
Alexey la guardò negli occhi, e in quel momento la verità emerse, seppur dolorosa. «Natalya… sto cercando di superare una vecchia storia, qualcosa che non è mai finita davvero. Ma non volevo che tu lo sapessi così. Non volevo ferirti.»
La verità che Alexey rivelò quel giorno fu più di quanto Natalya avesse mai potuto immaginare. La ragazza che aveva sentito parlare al telefono non era solo una collega. Era una vecchia fiamma che Alexey non era mai riuscito a dimenticare, ma che aveva cercato di mettere da parte per non ferire la sua famiglia.
Era una storia che era stata nascosta per anni, ma che, inevitabilmente, era venuta alla luce. E mentre Natalya ascoltava la sua confessione, non poteva fare a meno di chiedersi: che cosa avrebbe fatto adesso?