Yana si alzò dalla sedia, il cuore che batteva più forte ad ogni passo che faceva. L’appartamento, che fino a poco tempo prima aveva considerato la sua casa, ora sembrava un luogo distante, vuoto di significato. Aveva creduto che Dima fosse l’uomo con cui avrebbe costruito una vita, ma quelle foto, quei messaggi, avevano distrutto ogni certezza. La sua fiducia si era sgretolata, e con essa il suo matrimonio.
Da quando avevano comprato l’appartamento, lei aveva sempre saputo che sarebbe stato meglio prendere delle precauzioni. Cresciuta in una famiglia di avvocati, Yana non era mai stata una persona che si lasciava trasportare dalle emozioni senza pensare al futuro. Suo marito, Dima, stava appena iniziando la sua carriera, mentre lei aveva un’eredità che proveniva dalla nonna. Quella ricchezza, che non aveva alcun legame con Dima, doveva essere protetta.
E così, seguendo il consiglio della madre, aveva ceduto l’appartamento a sua madre con un atto di donazione. “Non per divorziare”, le aveva detto Elena Sergeevna, “ma per sicurezza. Non si sa mai cosa potrebbe succedere nella vita.” All’inizio sembrava solo una formalità, una precauzione in più, ma ora si rivelava una strategia ben pensata.
Seduta nel caffè, Yana guardò sua madre con uno sguardo che mischiava determinazione e dolore. Elena Sergeevna, esperta in diritto di famiglia, non aveva bisogno di molte spiegazioni. Lei conosceva bene le dinamiche di un matrimonio che stava crollando. Ogni documento, ogni dettaglio era pronto. Avevano preparato tutto.
“Mamma, ha prelevato quasi tutto dal conto cointestato ieri”, disse Yana, passando l’estratto conto a sua madre. “E guarda, ha prenotato una camera in hotel l’altro giorno, ha comprato gioielli per lei… una gioielleria di lusso.”
Elena Sergeevna guardò l’estratto conto, sollevando un sopracciglio. “La sua nuova ragazza… indossa un bracciale Cartier, giusto?” chiese, con un tono che tradiva una leggera sorpresa ma senza stupore. “Dima non è mai stato molto attento ai dettagli. Pensava che avresti ignorato tutto questo.”
“Lo so, mamma,” Yana rispose con un sorriso triste. “Ma non avrei mai pensato che sarebbe andata così lontano.”
“È il momento di fare ciò che devi fare”, disse Elena Sergeevna, guardando la figlia con occhi pieni di saggezza. “Questo divorzio non sarà facile, ma è meglio farlo adesso, mentre hai tutto sotto controllo.”
Yana annuì. Aveva deciso che non avrebbe permesso a Dima di fuggire senza affrontare le conseguenze delle sue azioni. Non solo per sé stessa, ma per tutto quello che aveva sacrificato per quella relazione. Il matrimonio che aveva immaginato non esisteva più, e ora, di fronte alla verità, Yana doveva essere forte.
Quando arrivò a casa, trovò Dima che stava cercando di apparire indifferente, come sempre. “Tesoro, sono tornato,” disse, ma la sua voce sembrava distante, come se cercasse di evitare l’imminente confronto.
“Non aspettarti che mi prenda cura di te questa volta,” Yana rispose con calma, la sua voce ferma. “Non c’è più spazio per te qui.”
Dima la guardò, confuso. “Che significa? Cos’è successo?”
“Ho visto tutto”, rispose Yana. “Le tue bugie, la tua nuova vita, i tuoi regali. E adesso è il momento di fare i conti con tutto.”
Dima sembrò finalmente realizzare cosa stava accadendo. Ma era troppo tardi. Yana aveva preso la sua decisione.
Nei giorni successivi, Yana avviò il procedimento per il divorzio, sapendo che non sarebbe stato facile. Ogni passo che faceva la avvicinava alla libertà, ma anche alla consapevolezza che la sua vita sarebbe cambiata radicalmente. Eppure, sapeva che, alla fine, avrebbe trovato la pace che cercava.
Dopo tutto, la verità ha un prezzo. E Yana era pronta a pagarlo, perché sapeva che il suo futuro non poteva essere costruito su fondamenti di inganno.