Ho comprato una cassaforte al mercatino dell’usato, ma quando l’ho portata a casa e l’ho aperta… mi aspettava una sorpresa! 😳😱
Un amico mi aveva detto:
«Perché spendere per una cassaforte nuova? 🧾💸 Vai al mercato, lì puoi trovare qualcosa di affidabile e a buon prezzo» 🛠️📦.
E così ho fatto.
In uno dei banchi, tra vecchie valigie e specchi impolverati, l’ho notata: piuttosto massiccia, senza graffi evidenti, con una maniglia solida e una serratura robusta 🔐. Sembrava in buono stato e costava molto meno di una nuova 💰.
Ho pensato: «Perché no?» 🤷♂️
L’ho portata a casa, l’ho sistemata in un angolo della stanza e, preso dalla curiosità, ho cominciato a giocherellare con la serratura. Dopo qualche tentativo, clic, si è aperta.
E lì… sono rimasto impietrito. Dentro non c’erano soldi, né gioielli.
C’era una busta ingiallita, chiusa con ceralacca rossa, con scritto sopra a mano:
«Per chi avrà il coraggio di aprire».
Il cuore mi batteva forte. L’ho aperta. Dentro c’era una lettera. Scritta nel 1978.
Era una confessione. Un diario. Un grido disperato di qualcuno che temeva per la propria vita. Parlava di una chiave nascosta, di una verità mai raccontata, di un errore che non poteva essere cancellato.
Alla fine, un nome e un indirizzo. La via esiste ancora. È a pochi chilometri da casa mia.
Sto scrivendo questo post perché… domani andrò lì.
Se non torno, sapete da dove cominciare.
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