Quando March, un Pit Bull randagio, è stato portato in salvo dalle strade di Philadelphia, sembrava un cane sereno e dal carattere mite. Il personale del rifugio era certo che avrebbe presto trovato una famiglia, grazie al suo aspetto affascinante e al suo comportamento educato. Ma ciò che avrebbe dovuto essere un passaggio temporaneo verso una nuova vita si è trasformato in un incubo.
Il rifugio, con i suoi spazi ristretti e gli altri animali spaventati, ha avuto un impatto devastante su March. Non riusciva ad adattarsi e la sua gioia di vivere si è lentamente spenta. Il colpo più duro, però, è arrivato quando una famiglia, dopo aver promesso di adottarlo, lo ha riportato indietro. Il motivo? Non era abbastanza giocoso per loro.
Dopo essere stato riportato nella sua gabbia fredda, March si è chiuso in sé stesso. Passava le giornate immobile, con lo sguardo fisso al muro, ignorando chiunque cercasse di interagire con lui. Era il ritratto della tristezza.
La svolta è arrivata quando una giornalista locale, Dawn Timmeney, ha condiviso la sua storia sui social media. Le immagini di March, seduto sconsolato nel suo recinto, hanno commosso centinaia di persone e in pochi giorni è successo il miracolo: un soccorritore si è fatto avanti per salvarlo, poco prima che fosse inserito nella lista per l’eutanasia.
March ha lasciato il rifugio per sempre, accolto da un’organizzazione no-kill che si prenderà cura di lui finché non troverà la famiglia giusta. La sua storia ha avuto un lieto fine, ma migliaia di altri cani non sono così fortunati. Ognuno di noi può fare la differenza, dando voce a questi animali dimenticati e aiutandoli a trovare l’amore che meritano.