“Dove hai preso questo anello?” La voce del capo si fece gelida mentre guardava l’orfano. Ma gli bastò sentire una sola frase…

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Gennadij Pavlovič guardò Lera con occhi pieni di emozioni, mentre le porgeva la piccola scatola. Era la vigilia di Capodanno, e l’atmosfera nella casa era carica di una strana sensazione di attesa. Lera guardò la scatola, sentendo un nodo al cuore. Non si aspettava nulla, ma quel gesto la colpì profondamente.

Aprì la scatola lentamente, il cuore che batteva forte. Quando vide l’anello, il tempo sembrò fermarsi. Lo riconobbe subito: era lo stesso anello che sua madre aveva sempre indossato, l’anello che aveva custodito come un segreto prezioso, come un legame con un passato mai dimenticato.

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Gennadij osservava il suo volto, cercando di capire se avesse compreso la profondità del suo gesto. “Questo è per te”, disse con voce tremante, “perché, anche se non sono stato presente quando avevi bisogno di me, ora voglio che tu sappia che non sei mai stata sola. Questo anello… è la prova che, anche nel silenzio e nel rimorso, il legame tra di noi è rimasto.”

Lera guardò l’anello, le lacrime che si mescolavano con il sorriso. “Perché adesso?” chiese, la sua voce un sussurro. “Perché non prima, quando avevo bisogno di te?”

Gennadij Pavlovič si avvicinò, posando una mano sulla sua spalla. “Perché a volte bisogna perdere tutto per capire quanto sia importante ciò che avevamo. Ho imparato troppo tardi, ma ora non ti lascerò mai più.”

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Con un sorriso, Lera prese l’anello, lo mise al dito e guardò Gennadij. “Lo so,” disse, “e questo è tutto ciò di cui avevo bisogno.”

E quella notte, mentre il mondo si preparava a festeggiare il nuovo anno, Lera sentì che finalmente qualcosa dentro di lei era cambiato. Il passato non la opprimeva più, e il futuro, con Gennadij al suo fianco, sembrava finalmente possibile.

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