Da sei anni, Emily preparava ogni 24 dicembre un piccolo pane speziato con scorza d’arancia, lasciandolo su una panchina del parco di Balboa insieme a una tazza di caffè fumante. Ogni mattina, un uomo senza fissa dimora si sedeva lì, silenzioso, e la ringraziava con un cenno del capo. Non si erano mai parlati, ma quel gesto era diventato una tradizione silenziosa.
Quella vigilia di Natale, Emily decise di non andare. Il banco era vuoto, la tazza fredda. Nel frattempo, nella sala municipale addobbata a festa, Emily si preparava a sposare il suo amore di sempre, un chirurgo di successo che non conosceva la sua passione per la pasticceria.
Mentre si sistemava il velo, una damigella entrò nella stanza, sbiancando. “Emily… credo che sia lui,” sussurrò. Emily si voltò, il cuore che le mancava un battito. L’uomo del parco era lì, in piedi all’ingresso della chiesa, con un vecchio quaderno di pelle in mano.
Prima che potesse reagire, dodici marines entrarono in formazione, le loro uniformi scintillanti sotto la luce del mattino. Un ufficiale si fece avanti e disse: “Siamo qui per la sposa.”
L’uomo si avvicinò a Emily, porgendole il quaderno. “Non mi hai mai chiesto il mio nome,” disse. “Ma io conosco il tuo cuore. Ti ho visto crescere, l’ho visto battere per ogni dolce che preparavi. Ti ho visto amare senza chiedere nulla in cambio.”
Emily aprì il quaderno. Era pieno di ricette, annotazioni, sogni. “Questo è il tuo vero amore,” disse l’uomo.
Con le lacrime agli occhi, Emily guardò il suo futuro marito, poi l’uomo, e infine i marines. “Oggi,” disse, “è il giorno in cui scelgo di seguire il mio cuore.”
E così, tra dolci e sogni, Emily trovò la sua vera strada.