Le cosiddette “porte olandesi” sono un tipo particolare di porta divisa in due sezioni: quella superiore e quella inferiore. La funzione originale è piuttosto interessante: permettere di tenere bambini e animali domestici fuori da alcune stanze, lasciando però aperta la possibilità di osservarli e ascoltarli. Un altro vantaggio è il ricambio naturale dell’aria, che migliora la ventilazione degli ambienti.
Quando le ho viste per la prima volta, devo ammettere che le ho trovate abbastanza insolite. Pensateci un attimo: entrate in bagno, chiudete la porta, ma la parte inferiore rimane aperta. Che privacy ci sarebbe?
Nonostante la mia perplessità iniziale, ho iniziato a notarle ovunque, dagli hotel alle caffetterie, fino ad alcune abitazioni private.
Ho poi scoperto che in Europa queste porte sono molto comuni, specialmente negli edifici storici. Non solo facilitano la circolazione dell’aria, ma risultano utilissime quando si vuole sorvegliare i bambini, ad esempio impedendo loro di entrare in cucina durante la preparazione dei pasti.
Anche chi possiede animali domestici trova queste porte molto pratiche, perché consentono agli animali di non sentirsi completamente isolati.
Affascinato dall’idea, ho deciso di indagare più a fondo e ho scoperto che le porte olandesi risalgono addirittura al 1600! Originariamente venivano utilizzate nelle fattorie per evitare che polli e altri animali entrassero in casa, mantenendo però aperta la parte superiore per garantire aria fresca all’interno. Nel tempo, il loro uso si è esteso anche nelle abitazioni cittadine.
Ora penso che si tratti di una soluzione ingegnosa, particolarmente utile a chi vive con animali o ha bambini vivaci. Voi cosa ne dite? Installereste mai una porta simile nella vostra casa?