Dopo la separazione dal mio primo marito, mi sono dedicata completamente a crescere mia figlia da sola. Quei primi anni, segnati dal divorzio, sono stati difficili e mi hanno lasciato una ferita profonda.
Il tempo è passato, ma non ero pronta a riaprire il mio cuore. La delusione nei confronti degli uomini era troppo grande, e così sono trascorsi dieci lunghi anni in solitudine.
Tutto è cambiato quando ho incontrato un uomo che considero il mio sogno. La nostra relazione è iniziata in modo discreto, con appuntamenti nascosti, ma presto lui mi ha fatto una proposta di matrimonio che ho accettato con gioia.
Da quel momento mi sono immersa nei preparativi per le nozze. Sembrava che tutto stesse andando per il verso giusto: il mio futuro marito e mia figlia avevano un buon rapporto, e pensavo che stessimo costruendo le basi per una vera famiglia.
Tuttavia, una questione inaspettata ha sconvolto i miei piani. Il mio fidanzato ha posto una condizione che mi ha profondamente turbata: non vuole che mia figlia viva con noi dopo il matrimonio. La sua proposta è di farla trasferire dal padre o da altri parenti.
Quando ho parlato con mia figlia, la sua reazione è stata contenuta, ma ho percepito che questa idea l’ha ferita. Non ha espresso un’opinione chiara, ma è evidente che non vuole tornare a vivere con suo padre. Temo che questa scelta possa farla sentire indesiderata.
Ora mi trovo a un bivio. Il mio fidanzato insiste: o viviamo da soli, oppure la nostra relazione finisce qui. Ma come posso prendere una decisione simile? Da una parte c’è la felicità di mia figlia, dall’altra il mio futuro. Non so quale strada scegliere.