Rifiuta di sposare la ragazza incinta: la madre lo appoggia, ma il padre lotta per il futuro del bambino

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Matteo entrò in casa con il viso teso, stringendo tra le mani un foglio spiegazzato. «Papà, devo dirti una cosa. Luisa, la nostra vicina… è incinta. E il bambino è mio.»

Paolo lo guardò fisso negli occhi, poi con calma rispose: «Allora devi sposarla.»

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Matteo scoppiò a ridere amaramente. «Sei pazzo? Ho vent’anni, non sono pronto per una famiglia. E poi Luisa e io non stavamo nemmeno insieme seriamente.»

Anna, la madre di Matteo, arrivò in cucina e ascoltò la conversazione. «Ha ragione tuo padre, sai. Oggi le ragazze sono furbe: aspettano solo di sistemarsi con qualcuno.»

Paolo scosse la testa con tristezza. «Quando ero giovane anch’io ho fatto scelte difficili. Ho sposato tua madre non per passione, ma perché sentivo la responsabilità. Un figlio è sacro, Matteo. È la tua vita che cambia, non quella degli altri.»

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I giorni passarono e Matteo si chiuse sempre più in se stesso, incapace di affrontare la situazione. Alla fine arrivarono i risultati del test del DNA: la verità era inequivocabile, lui era il padre.

Anna, fredda, disse: «Bene, ma Luisa non entrerà mai in questa casa. Questa è la nostra famiglia.»

Paolo, invece, decise di prendere in mano la situazione. «Se non potete essere una famiglia adesso, io sarò la famiglia per quel bambino. Comprerò un terreno e costruirò una casa per lui. Nessun ragazzo deve crescere senza una casa e senza amore.»

Matteo si alzò, guardò suo padre con occhi nuovi. «Forse… posso ancora fare la cosa giusta.»

Paolo gli strinse la spalla: «Essere uomo significa assumersi le responsabilità, Matteo. Non è mai troppo tardi per iniziare.»