Dopo decenni di enigmi, emerge la verità: rinvenuto il leggendario Volo 19 nel cuore del Triangolo delle Bermuda

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Il famigerato Triangolo delle Bermuda torna sotto i riflettori grazie a un ritrovamento che potrebbe risolvere un enigma rimasto irrisolto per quasi ottant’anni. Un team di studiosi ha individuato, a oltre 800 metri di profondità, i rottami di cinque velivoli della Marina degli Stati Uniti scomparsi nel 1945 durante una missione di addestramento.

Il 5 dicembre di quell’anno, cinque aerei Grumman TBF Avenger decollarono dalla base di Fort Lauderdale, in Florida, per un’esercitazione di routine. Ma qualcosa andò storto: i contatti radio si interruppero e l’intero squadrone svanì senza lasciare traccia, alimentando per decenni miti, teorie e leggende su questa zona dell’oceano nota per le sue misteriose sparizioni.

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Attraverso l’utilizzo di avanzati droni subacquei, i ricercatori hanno finalmente localizzato il punto di impatto. I reperti trovati coincidono per caratteristiche tecniche e seriali con gli aerei utilizzati nella missione nota come “Flight 19”.

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Nel corso degli anni, le ipotesi sulla scomparsa hanno spaziato dalle tempeste improvvise a errori di navigazione, passando per campi magnetici anomali e spiegazioni paranormali. Tuttavia, l’analisi dei resti potrebbe ora offrire una risposta concreta, basata su dati scientifici.

Questa scoperta rappresenta un’importante svolta nello studio del Triangolo delle Bermuda. Più che fenomeni sovrannaturali, gli indizi sembrano indicare cause naturali e umane. Anche se i misteri non sono tutti svelati, questo ritrovamento contribuisce a sostituire la leggenda con la conoscenza, segnando un nuovo capitolo nella comprensione di una delle aree più enigmatiche del nostro pianeta.

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