Paris Jackson, l’unica figlia di Michael Jackson, abbraccia con fierezza le sue origini afroamericane e si identifica come nera.

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Paris Jackson, figlia del leggendario Michael Jackson, ha recentemente condiviso un aspetto intimo della sua identità: nonostante la sua discendenza mista, si identifica come una donna afroamericana. Durante un’intervista, ha spiegato che il senso di appartenenza alle sue radici non è mai stato offuscato dalle apparenze. Fin dall’infanzia, suo padre le ha trasmesso con fermezza l’importanza di essere orgogliosa delle proprie origini, ricordandole spesso di non dimenticare chi è davvero. Questo insegnamento ha avuto un impatto profondo su di lei, tanto da portarla ad abbracciare con fierezza la cultura e il patrimonio della comunità nera.

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Nata il 3 aprile 1998, Paris è figlia del Re del Pop e della sua ex moglie, Debbie Rowe. Fin da giovane ha costruito la sua strada nel mondo dello spettacolo, affermandosi come modella, attrice e cantante. Ha collaborato con marchi di fama internazionale, come Chanel, e si è fatta strada nella musica come membro della band The Soundflowers, in cui è voce e chitarrista. Essere figlia di una delle più grandi star di sempre l’ha esposta ai riflettori fin dalla nascita, e la costante attenzione dei media ha messo a dura prova il suo equilibrio emotivo.

Oggi, a 25 anni, Paris continua a vivere sotto l’occhio attento del pubblico, insieme ai suoi fratelli Prince (27 anni) e Bigi (22 anni). Crescere sotto la protezione di Michael Jackson significava essere costantemente nascosti dietro maschere e veli per preservare la loro privacy. Tuttavia, dopo la sua scomparsa nel 2009, quel senso di sicurezza si è improvvisamente dissolto, lasciandoli esposti agli sguardi indiscreti e ai flash dei paparazzi.

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Questo cambiamento drastico ha avuto ripercussioni profonde sulla salute mentale di Paris. Ha sviluppato disturbi legati allo stress post-traumatico, raccontando di soffrire di allucinazioni uditive, come il suono incessante degli scatti delle fotocamere. L’ansia e la paranoia sono diventate una costante nella sua vita, portandola ad affrontare momenti estremamente difficili, tra cui diversi tentativi di suicidio prima dei 15 anni. In seguito, attraverso un percorso terapeutico, è riuscita a ritrovare stabilità e forza, accettando di lavorare su se stessa per guarire.

Nonostante le difficoltà, Paris ha trovato un punto di riferimento fondamentale in suo fratello maggiore, Prince. Nel 2020 ha rivelato quanto lo ammiri e quanto cerchi il suo sostegno nelle scelte di vita. Prince, d’altro canto, ha sempre visto in lei un riflesso del loro padre, sottolineando quanto Paris incarni molte delle qualità che hanno reso Michael Jackson un’icona: passione, sensibilità e determinazione.

Oggi, Paris non è solo un’artista affermata, ma anche una voce di resilienza. Con determinazione, porta avanti l’eredità paterna e rimane profondamente legata alla sua identità culturale. In un’intervista con Oprah Winfrey, ha ribadito con fierezza il suo senso di appartenenza alla comunità afroamericana, dichiarando senza esitazioni: “Mi considero nera.” Nel 2017, durante una conversazione con Rolling Stone, ha ricordato come suo padre le ripetesse costantemente di essere orgogliosa delle sue radici, inculcandole un senso di appartenenza che ancora oggi guida la sua vita.

Nonostante il suo aspetto fisico abbia spesso generato dubbi e domande sulla sua identità, Paris non ha mai avuto incertezze. Con i suoi capelli biondi, la pelle chiara e gli occhi azzurri, molti le hanno detto che somiglia più a una ragazza nordica che alla figlia di Michael Jackson. Tuttavia, lei ha sempre ribadito con convinzione di credere nelle parole del padre: “Perché avrebbe dovuto mentirmi?” Con questa certezza, continua a onorare le sue origini e a celebrare l’eredità culturale che suo padre le ha trasmesso.