La vita di Rhonda cambiò improvvisamente quando scoprì di essere incinta. Suo padre, David Harris, si infuriò alla notizia. Provenendo da una famiglia agiata, Rhonda aveva sempre avuto tutto ciò di cui aveva bisogno grazie al padre, proprietario di una grande azienda tessile. Tuttavia, lui era un uomo autoritario che non poteva tollerare l’idea che sua figlia crescesse un bambino con Peter, il suo fidanzato, che proveniva da una classe sociale più modesta. Nonostante le pressioni del padre di interrompere la gravidanza, Rhonda, che aveva solo 16 anni, rifiutò. Di fronte all’ultimatum del padre, che le impose di abortire o lasciare la casa, Rhonda scelse di andarsene. Raccolse le sue cose e cercò rifugio da Peter, ma subì un altro duro colpo: Peter si rifiutò di prendersi la responsabilità del bambino e pose fine alla loro relazione. Distrutta e senza un posto dove andare, Rhonda si ritrovò a vagare per le strade, con la sua vita a pezzi.
Come se il destino avesse voluto metterla alla prova, Rhonda entrò in travaglio per strada, e una donna gentile di nome Angela Bamford si prese cura di lei, portandola d’urgenza in ospedale. Rhonda diede alla luce un bambino, ma la sua situazione rimase critica. Angela, che aveva perso la sua stessa figlia in circostanze simili, si commosse per la situazione di Rhonda e si offrì di aiutarla. Prenotò un biglietto di prima classe per Rhonda con destinazione New York, sperando che lì potesse iniziare una nuova vita. Durante il volo, però, Rhonda fu sopraffatta dai dubbi e dalle paure su come avrebbe potuto prendersi cura del neonato. Schiacciata dall’ansia, prese la dolorosa decisione di lasciare il bambino sull’aereo, sperando che qualcuno lo trovasse e gli offrisse una vita migliore. Lasciò un biglietto con il neonato, nel quale scrisse il nome che aveva scelto per lui, Matthew Harris, e si allontanò, abbandonando il suo bambino.
Gli anni passarono e Rhonda lottò per ricostruire la sua vita. Dopo quasi un decennio di difficoltà, riuscì finalmente a trovare un lavoro stabile e una casa. Tuttavia, il senso di colpa per aver abbandonato suo figlio la tormentava ogni giorno. Determinata a trovare Matthew e a rimediare, Rhonda si rivolse alla polizia. Con grande sollievo, scoprì che suo figlio era stato adottato da Lincy, l’assistente di volo che lo aveva trovato, e da suo marito. Rhonda contattò la madre adottiva di Matthew e le raccontò la sua storia, sperando di avere la possibilità di incontrare suo figlio. Quando finalmente Rhonda incontrò Matthew, che aveva ormai 13 anni, lui reagì con rabbia e la respinse. Non riusciva a capire come la sua madre biologica avesse potuto abbandonarlo. Nonostante i tentativi di Rhonda di spiegarsi, Matthew non riusciva a riconoscerla come sua madre. Con il tempo, però, Matthew si ammorbidì. Anche se inizialmente rifiutò di chiamare Rhonda “mamma”, accettò di farle visita nei fine settimana. Nel corso dei successivi dieci anni, il loro rapporto migliorò gradualmente. Matthew, ora 23enne e impiegato come data scientist a New York, alla fine perdonò Rhonda e la accettò come sua madre, comprendendo che le sue azioni erano state dettate dalla disperazione.
La vita di Rhonda continuò a evolversi. Di recente ha iniziato una relazione con un uomo di nome Andrew e sta considerando di sposarsi, ma vuole prima parlarne con Matthew. Ha anche ristabilito i contatti con Angela Bamford, che è stata felice di vedere che Rhonda aveva finalmente trovato stabilità. Grazie alla perseveranza e al supporto delle persone a lei vicine, Rhonda è riuscita a ricostruire la sua vita e a riparare il rapporto con il figlio che temeva di aver perso per sempre.