Anna pulì il vetro appannato del bagno con cura, fissando intensamente la sua immagine riflessa. Quaranta anni: un’età che aveva immaginato molto diversa. Da giovane, pensava che a questa età la vita sarebbe stata ordinata e le tempeste interiori ormai placate. Invece, eccola lì, ferma in bagno, percependo un’ansia crescente, simile a quella che precede una tempesta.
Panoramica della situazione:
- Anna cerca un momento di pace nel caos della sua casa.
- La presenza critica della suocera Galina aumenta la tensione familiare.
- I confronti costanti con l’ex di Sergey, Larisa, alimentano il conflitto.
Dal soggiorno giungevano i suoni di un mobile spostato e la voce autoritaria di Galina Petrovna che istruisce il marito Sergey.
“Seryozhenka, quella tavola va vicino alla finestra per far entrare più luce. Da Larisa era sempre così luminoso e accogliente.”
Sergey, visibilmente infastidito, rispondeva di aver già concordato con Anna la disposizione, rimanendo fermo nella sua decisione.
Ogni accenno a Larisa, la vecchia compagna di Sergey, era una spina nel fianco per Anna, che stringeva le labbra spingendo con forza la schiuma su una spugna. L’odore di candeggina le pungolava le narici, incapace tuttavia di smorzare il risentimento che montava. Dieci anni di matrimonio eppure Galina Petrovna non riusciva ad accettare che suo figlio avesse scelto qualcuno diverso dalla sua prediletta.
Rivolse un respiro profondo, ricordando che mancavano solo tre giorni prima che la suocera se ne andasse, subito dopo la celebrazione delle loro nozze d’argento. Tre giorni da affrontare con pazienza, come sempre aveva fatto.
Una volta finito in bagno, Anna ascoltò le conversazioni soffocate in soggiorno. La suocera aveva già trovato un nuovo oggetto di critica: il tulle delle tende.
Galina Petrovna chiedeva se lo avessero sostituito recentemente, poiché non dava una buona impressione. Sergey rispondeva con calma che a loro piaceva così e non intendevano cambiarlo.
Anna chiuse gli occhi, pensando che ogni visita di Galina diventava una vera ispezione della loro casa, abitudini e vita. Ogni volta, l’anziana donna scovava difetti e lacune ovunque.
Quando qualcuno bussò alla porta, Sergey chiese con voce colpevole se Anna fosse pronta, ricordandole che la madre era lì e desiderava vederla. Anna rispose con sarcasmo, esprimendo il desiderio che la suocera trovasse qualcosa da criticare in sua assenza.
Sergey tentò di calmare la moglie, spiegando che la madre si preoccupava “a modo suo”. Anna, esausta, replicò con amarezza come quel “modo” consistesse nel paragonarla costantemente a Larisa.
Un silenzio teso seguì la discussione. Sergey promise di parlare con la madre, ma Anna preferì lasciare la situazione com’era, pronta a reggere facendo buon viso a cattivo gioco per la festa.
Uscendo dal bagno, incrociò lo sguardo del marito che le trasmetteva un misto di gratitudine e senso di colpa.
In cucina, Galina rovistava con sicurezza nel cassetto superiore del mobile, convinta di sapere come gestire la casa altrui. Trovò un pacchetto di tovaglioli dorati, e con aria trionfante li mostrò ad Anna ricordando di averli regalati per la loro festa di inaugurazione della casa.
Anna, sentendo crescere l’irritazione, sapeva bene che quei tovaglioli erano stati comprati di recente da lei e Sergey. Non valeva la pena arrabbiarsi.
Dialogo chiave sull’uso delle risorse:
- Galina accusa Anna di essere troppo parsimoniosa.
- Anna sostiene che i tovaglioli sono destinati a occasioni speciali come quella sera.
- Galina invita a concedersi un po’ di relax durante le festività.
La discussione si spostò poi sul cibo: la suocera si mostrò scettica riguardo al piatto principale, un ragù con erbe aromatiche come rosmarino e timo, che Sergey invece adorava.
Galina rappresentava queste spezie come un’offesa al palato di suo figlio, mentre Sergey interveniva a difesa della moglie, sottolineando il suo apprezzamento per quelle erbe.
La suocera continuò nostalgica a comparare Anna a Larisa, che cucinava un borsch semplice ma delizioso, molto apprezzato dal suo defunto padre.
Anna cercò di non reagire, tagliando le erbe per decorare i piatti.
Sergey rassicurò la madre sul fatto che il ragù di Anna era squisito, ma Galina liquidò la questione affermando che gli uomini si adattano a ciò che viene offerto loro, minimizzando il valore del cibo preparato dalla nuora.
Anna sbatté rumorosamente la porta di un armadietto, ripensando a come dieci anni prima non avesse previsto di sposare anche la madre di suo marito, sempre pronta a fare confronti con l’ex ideale.
Improvvisamente capì che per Galina Petrovna non sarebbe mai stata abbastanza: qualunque cosa facesse, non avrebbe mai raggiunto lo status mitico di Larisa.
Nemmeno imparare il miglior borsch del mondo, mettere al mondo tre figli o assecondare ogni capriccio della suocera avrebbe modificato questa realtà.
La suocera infine evoca un ricordo: il viaggio in crociera a Venezia che Sergey e Larisa avevano pianificato, evocando immagini romantiche di gondole e antiche architetture. Sergey guarda la moglie con uno sguardo colpevole e minimizza quell’episodio come qualcosa di molto lontano.
Galina continua a rimpiangere la fine di quella relazione, insinuando che sia stato meglio così, lasciando intendere che il “meglio” non includa Anna.
Racconta poi di come Larisa l’abbia chiamata recentemente, dimostrando successo nel lavoro e bellezza invariata, provocando in Anna un moto di rabbia interna.
Anna, cercando di mantenere la calma, chiede alla suocera se vuole aiutarla a tagliare le verdure per l’insalata mentre lei prepara la tavola. La cortesia apparente non nasconde la tempesta emotiva che la scuote.
Con l’avvicinarsi degli ospiti, la tensione sale fino a un limite quasi insostenibile. Galina commenta ogni dettaglio, dai capelli di Anna alla scelta della tovaglia, sempre con confronti impliciti con Larisa.
Sergey tenta di difendere la moglie lodando i suoi capelli lunghi e ricchi, ma la madre continua a offire consigli non richiesti e a rimarcare i paragoni.
Anna si allontana fingendo di voler controllare la carne al forno, appoggiandosi al frigorifero per chiudere gli occhi e ripetersi che presto i momenti critici sarebbero finiti, che con gli ospiti l’atmosfera sarebbe diventata più serena.
Gli amici di famiglia iniziano ad arrivare: Oleg e Vika, seguiti da colleghi e amici, portando risate e calore nella casa.
Per la prima volta durante la giornata, Anna si sente accolta e apprezzata: il suo ragù, l’insalata di frutti di mare e la charlotte di mele ricevono numerosi complimenti.
- “Hai mani d’oro, Anna!” esclama Vika.
- “La tavola è splendida,” aggiunge Oleg. “Sergey è fortunato ad averti.”
Sergey avvolge un braccio intorno alle spalle di Anna, osservandola con affetto, riconoscendo la sua eccellenza.
Ma la festa si interrompe bruscamente quando Galina batte la forchetta contro un bicchiere e annuncia un brindisi.
Il silenzio cala immediatamente. Anna trattiene il respiro, il cuore che batte forte.
Galina inizia celebrando i dieci anni di matrimonio di Sergey e Anna, ammettendo la sua felicità per la loro unione, ma suggerendo drammaticamente che il destino avrebbe potuto prendere una piega diversa.
Sergey stringe l’epaule di Anna con forza; la suocera ricorda a tutti l’ex Larisa, lodandone la bellezza e le qualità, mentre tutti ricordano una relazione quasi conclusa dal matrimonio.
Un silenzio pesante cala attorno al tavolo, e il volto di Anna si tinge di rabbia e vergogna.
Galina continua raccontando che aveva parlato con Larisa il giorno precedente, e che lei, ancora nubile, lavorava come direttrice contabile in una società importante, lasciando intendere speranze non sopite.
Anna si alza improvvisamente, rompendo quell’atmosfera con durezza.
“Da dieci anni non fate altro che ricordarmi Larisa. Basta!”
Galina è sconvolta e confusa, cerca di giustificarsi, ma Anna la interrompe con fermezza: è la loro festa, la loro casa, e non tollererà più continue comparazioni.
La suocera reagisce indignata, chiedendosi come osi parlare così alla madre di suo marito. Anna, senza esitazione, le ordina di andarsene immediatamente, dichiarando esaurita la sua pazienza.
Un silenzio congelante avvolge la stanza mentre Galina, rossa in volto e tremante, si alza per andarsene, spiegando che non ha bisogno di essere cacciata: se ne andrà da sola.
Sergey, smarrito, accompagna la madre fuori casa, mentre Anna resta seduta, le gambe tremanti.
Riprendendo poi la parola con gli ospiti, Anna si scusa per la scena, ma viene subito confortata dagli amici.
- “Non devi scusarti, Anna, ti capiamo,” dice Vika.
- “A lei, la vera padrona di casa!” aggiunge qualcuno alzando il bicchiere.
Circa venti minuti dopo, Sergey ritorna, con il volto segnato da una conversazione difficile.
Informa Anna che Galina è andata in albergo e domani partirà per Ekaterinburg.
Prima che Anna possa parlare, Sergey si scusa per non aver affrontato prima la situazione e ammette di aver fatto finta di non vedere quanto la madre la ferisse.
La tensione si scioglie lentamente, gli ospiti si rilassano e la festa riprende il suo corso allegro, con musica e nuovi brindisi per la pace familiare.
Tardi quella notte, mentre gli ospiti se ne sono andati, Anna e Sergey puliscono insieme la cucina.
Sergey le chiede se si pente di quanto successo. Anna riflette e risponde di no, confidando che, sebbene il modo sia stato brusco, la causa era giusta e che ha taciuto troppo a lungo.
Sergey la abbraccia, promettendo di parlare con la madre e stabilire che, se vuole far parte della loro vita, dovrà rispettare Anna e le loro scelte.
Anna, poggiando la testa sulla sua spalla, si sente finalmente sollevata. Anche se la discussione è stata dolorosa, a volte è necessario affrontare la verità per costruire un rapporto sano.
Dal fondo della camera giunge il leggero ronzio del caricatore del telefono di Galina Petrovna, l’unica cosa dimenticata nella fretta. Sergey la accompagnerà presto all’albergo; da lì in poi, dovranno risolvere tutto passo dopo passo.
Per ora, però, avvolta nelle braccia del marito, Anna sente solo pace e la certezza di aver scelto la giusta strada. A volte, dire “basta” segna l’inizio di un nuovo capitolo.