Un giorno aprii la porta e trovai davanti a me qualcuno che non avrei mai pensato di rivedere: mio padre. Non lo vedevo da una vita. A dirla tutta, non avevo nemmeno mai voluto rivederlo.
“Ciao, figlio. Mi dispiace presentarmi così,” esordì con voce esitante. “Ho provato a chiamarti, ma non rispondevi…”
“Cosa vuoi?” risposi freddamente.
“Non ho un posto dove stare. Mi chiedevo se potessi… ospitarmi per un po’.”
“Va bene,” replicai, “ma dovrai pagare l’affitto.”
“Non ho soldi,” rispose con un filo di voce. “Sei l’unica persona che può aiutarmi.”
Nonostante le sue parole, il mio cuore si indurì. “Non mi interessa. Puoi vivere per strada per quanto mi riguarda. Avrei preferito che fosse Dio a portare via te al posto di mamma!”
Sbattei la porta in faccia a quell’uomo che non riuscivo più a chiamare “padre”. Dietro di me, mia moglie Julie mi fissava incredula. Non capiva il rancore che provavo, così mi spronò a raccontarle tutto.
Se vuoi che continui la storia, fammi sapere!