Un giorno trovai una vecchia sedia accantonata in un angolo della soffitta. Il tempo aveva lasciato il suo segno: il colore del noce rustico era sbiadito e le parti in compensato quasi distrutte.
Pensai di buttarla via, ma mia figlia non me lo permise. “Non fare in fretta!” mi disse, osservandola pensierosa.
“Dai una chance!” aggiunse, sorprendendomi. Mia figlia è sempre stata creativa, ma l’idea di restaurare quella sedia mi sembrava un’impresa troppo ambiziosa.
“Ne farò qualcosa di bello, qualcosa che nessuno si aspetta,” disse con convinzione.
E così iniziò il restauro. La sedia, che una volta era marrone e opaca, riprese vita. Mia figlia mantenne quasi intatta la struttura in legno, preservando la texture naturale e il calore del materiale.
Le parti in compensato, ormai in pessime condizioni, furono rivitalizzate con una mano di verde tenue, creando un contrasto che esaltava la bellezza del legno.
Quando il restauro fu completato, la sedia non era più solo un mobile, ma un elemento decorativo che dava eleganza alla stanza, con linee pulite e un’accoglienza raffinata. Quell’oggetto, un tempo dimenticato, aveva ricevuto una seconda vita che ci ispira ogni giorno.