Un’infermiera fu assunta per prendersi cura di un vecchio pazzo. Ma l’anziano si rivelò non essere pazzo.

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Roman si svegliò presto quella mattina, pronto a iniziare un’altra lunga giornata con il suo paziente, Alexey Ivanovich. Da quando aveva preso il lavoro, aveva imparato a convivere con le stranezze del vecchio. All’inizio, aveva pensato che fosse completamente fuori di testa, ma col passare dei giorni si rendeva conto che forse c’era qualcosa di più dietro il comportamento eccentrico di Alexey.

La mattina era tranquilla quando Alexey, come sempre, lo guardò con quegli occhi che sembravano scrutare l’anima. Questa volta, però, non ci furono battute sarcastiche. Alexey, con una calma insolita, iniziò a parlare.

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“Roman, voglio dirti qualcosa. Ti ho visto come un semplice infermiere, ma credo che tu possa capire qualcosa che gli altri non hanno mai visto.”

Roman si fermò, sorpreso dalla serietà nella voce di Alexey.

“Non sono pazzo, Roman. Ho commesso degli errori nella mia vita, e li ho pagati. Ma ora sono pronto a dirti la verità.”

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Roman si chinò, curioso. Alexey continuò:

“Masha non è mia figlia naturale. È la figlia di Lena, la mia seconda moglie. Quando l’ho sposata, ho lasciato la mia prima famiglia, mio figlio, per iniziare una nuova vita. Lena mi ha proibito di vedere mia moglie e mio figlio, e da allora mi sono sentito perso. Ho cercato di trovare la mia famiglia, ma il tempo ha fatto il suo corso, e non ho mai trovato il coraggio di raccontare la verità.”

Roman rimase senza parole. Le parole di Alexey lo colpirono come un fulmine. “Quindi, tu stai dicendo che Masha ha manipolato la situazione?” chiese, incredulo.

Alexey sorrise tristemente. “Sì, ma non posso fare nulla ormai. Tutti pensano che io sia pazzo, ma tu, Roman, sei l’unico che potrebbe capire.”

Roman si allontanò, riflettendo. La verità era più complessa di quanto avesse mai immaginato.

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