Sono nato e cresciuto a Milano, una città che non fa sconti a nessuno. Qui, se vuoi qualcosa, devi guadagnartelo con fatica, con notti insonni e sacrifici. Ogni traguardo che ho raggiunto è stato il risultato del mio impegno, senza aiuti, senza scorciatoie. Io e mia moglie abbiamo costruito la nostra vita con le nostre forze, senza mai dipendere da nessuno.
I miei genitori, invece, hanno sempre vissuto in un piccolo paese della Toscana, lontani da ogni ambizione. Hanno trascorso gli anni senza preoccuparsi del domani, senza risparmiare, senza pianificare il futuro. Ora, all’improvviso, si aspettano che sia io a occuparmi di loro, a garantirgli una vecchiaia serena. Vogliono trasferirsi a Milano, vivere nella città che hanno sempre sognato ma per cui non hanno mai mosso un dito.
Da mesi discutiamo della stessa cosa. Per loro, è mio dovere accoglierli, prendermi cura di loro. Ma io non riesco a dimenticare il passato. Quando ero uno studente, lontano da casa, con pochi soldi in tasca, loro sapevano che facevo fatica ad arrivare a fine mese. Sapevano che saltavo i pasti per risparmiare, che lavoravo di notte per pagare l’affitto. Eppure, non mi hanno mai aiutato. Mai una telefonata per chiedere se stessi bene, mai un gesto per alleviare le mie difficoltà.
E ora dovrei accoglierli a braccia aperte? Come se fosse tutto dimenticato? Come se il loro abbandono non avesse lasciato cicatrici?
A rendere tutto più difficile, c’è il fatto che non hanno mai accettato mia moglie. L’hanno sempre trattata con sufficienza, l’hanno criticata, giudicata, ignorata. Non si sono mai interessati ai loro nipoti, non hanno mai cercato di far parte della nostra famiglia. E ora, improvvisamente, vogliono un posto nella nostra vita?
Non posso farlo. Non voglio farlo. Ho già abbastanza responsabilità: un lavoro impegnativo, una famiglia di cui prendermi cura, figli per cui voglio costruire un futuro. A loro chi penserà, se devo dedicarmi ai miei genitori? Quando potrò finalmente vivere la mia vita senza sentirmi obbligato a risolvere i problemi di chi non si è mai preoccupato di me?
So che molti mi giudicheranno, diranno che sono un figlio ingrato. Ma la verità è che l’amore e il rispetto non si pretendono, si guadagnano. E loro, in tutti questi anni, non hanno fatto nulla per meritarseli.