Per il mio 60° compleanno, ho organizzato una grande festa con tutta la famiglia. La serata era gioiosa, ma qualcosa è cambiato quando il telefono di mia nuora è scomparso. Preoccupata, mi ha chiesto se l’avessi visto. Ho chiamato il suo numero e, anziché suonare la sua melodia, ne è uscita una strana che ricordava le mucche al ristorante. Ho trovato il telefono sotto il tavolo e sullo schermo c’era la scritta “Mucca” con una mia foto.
Non riuscivo a credere che fosse successo proprio il giorno del mio compleanno. Ho sempre cercato di fare del mio meglio per mia nuora, ma evidentemente non bastava. Quando ho cercato di parlarne con mio figlio, mi ha liquidato come se fossi troppo sensibile, strappandomi il telefono di mano. Mi sono sentita tradita e umiliata, ma ho sorriso per non mostrare il dolore.
Il giorno dopo, non ce l’ho più fatta. Sono andata a casa loro e, con voce gelida, gli ho dato una settimana per andarsene. “Sono una mucca grassa”, ho detto, e li ho cacciati via. Due giorni dopo se ne sono andati. Ora la famiglia mi critica, ma non riesco a dimenticare ciò che hanno fatto.